giovedì 11 settembre 2008

"Papà, sono tuo padre", dramma famigliare


a cura di Idro Montagnelli

Si tengono per mano attraversando la strada, stanno raggiungendo il parchetto dove c'è l'altalena e lo scivolo, i suoi preferiti. Ma i preferiti di chi? Del bambino o dell'adulto che l'accompagna? O è il bimbo ad accompagnare il grande? Si perchè C.G. e I.L. hanno scoperto una clamorosa verità che ha cambiato la loro vita. "Papà, sono tuo padre".

Il piccolo C.G. ha scoperto dopo delle semplici analisi fatte a scuola che aveva 73 anni e quello che credeva essere suo padre in verità era suo figlio e quella che credeva essere sua madre era in verità sua moglie che lo teneva da cinquanta anni lontanto dalla verità. Dopo una caduta di bicicletta C.G. aveva battuto la testa e aveva perso la memoria in più ha iniziato a regredire nel fisico fino ad assestarsi in un corpo dell'età di 12 anni circa. Probabilmente le cure sperimentali lo hanno in parte salvato dal tornare addirittura embrione. Ma il dramma è che ha una memoria che dura 12 ore e poi si resetta, forse una reazione a quelle cure speriementali. Così il tempo di scoprire la verità, incrociare la mamma moglie con lo sguardo malinconico, prendere per mano il padre figlio e dirgli tutto. Una passeggiata lungo mare e poi lo shock di nuovo e la memoria azzerata. "Papà, sono tuo padre", papà ero tuo padre, mamma eri mia moglie, ho fratelli? chi sono io? papà? mamma? ho paura del buio, ho paura.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Romantico...

Anonimo ha detto...

Ma padre e figlio non dovrebbero avere almeno una lettera delle iniziali in comune (quella del cognome)?

Anonimo ha detto...

Ma ti riferisci ai due CGIL?

digito ergo sum ha detto...

c'è un'allusione che mi sfugge...

Nicco ha detto...

Grande Gilard One, questo post m'ha emozionato..

Unknown ha detto...

giusto a dover di cronaca,la mamma è una gran troia.

ettore (il fratellastro o lo zio d'America - dipende dai punti di vista - di C.G.)

Anonimo ha detto...

Maccio Buoncampacci....anche lui era la madre della sorella.

Anonimo ha detto...

Che bella storiaaaaa. Peccato che finisce male. ciaoo

Unta